venerdì 19 marzo 2010

IN CARNE E OSSA

IN CARNE E OSSA (2008, Double Shot, brossurato, 144 pagine in bianco e nero, €10,00).
Sceneggiatura e disegni di Koren Shadmi.

Koren Shadmi è al momento uno dei massimi esempi, credo, di metafisicizzazione dell’aspetto biografico.
Prendete in mano In Carne e Ossa, sfogliatelo e ve ne renderete conto.
Racconti brevi, meno di una trentina di pagine, si avvicendano uno dopo l’altro presentando storie che uniscono la potenza emblematica e inquietante del racconto breve americano assieme ad una visionarietà tutta personale, che gioca con il distorto, il bizzarro, l’assente.
Partendo da episodi – come emerge nell’intervista a fine volume – di matrice autobiografica, Koren Shadmi rielabora, filtra, distorce e manipola la realtà del suo vissuto personale, rendendo il reale elemento autobiografico totalmente celato e lasciando intravedere soltanto la problematica di base, concretizzandola poi simbolicamente sia da un punto di vista grafico che da un punto di vista concettuale.
Questi racconti vogliono riflettere principalmente sulle relazioni umane, principalmente sulla loro difficoltà, sul modo in cui basta un elemento apparentemente anche piccolo perché queste relazioni mutino in modo irreversibile. Identità e relazioni, sé e altro da sé, manie e vizi, l’interazione tra due persone e i suoi risvolti. Il giovane autore israeliano ci mostra le sfaccettature dell’animo umano.
Simbolico in modo intelligente, Shadmi non si fa problemi a servirsi di elementi fantascientifici o horrorifici, espedienti tipici del fumetto supereroistico (vedi La Ragazza radioattiva) o granguignolesco per camuffare ancora di più le situazioni del mondo reale, in un crescendo di poeticità che raggiunge l’apice con il racconto Crudeltà.

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