mercoledì 2 settembre 2009

SSHHHH!

SSHHHH! (2004, Black Velvet, brossurato, 128 pagine in bianco e nero, € 12)
Sceneggiatura e disegni di Jason.

Un volume che contiene dieci storie mute (da cui il titolo, Sshhhh!) che riescono ad essere ben più eloquenti di molti altri prodotti fastidiosamente verbosi. Dalla lunghezza variabile, organizzate intorno a una griglia semplice e fissa, Jason racconta, con un tratto semplice e immediato, frammenti di esistenza umana, di tematiche sempre attuali come l’amore e la morte, come la solitudine e lo spaesamento. Il tutto oscillando tra momenti umoristici e momenti drammatici, senza perdere l’opportunità di far scontrare la propria sintesi grafica, così precisa e – se vogliamo – razionale, con quanto di più surreale ci possa essere. Un surreale, tuttavia, che viene quasi subito accettato e considerato qualcosa di normale.
Il risultato è una grande immedesimazione nel protagonista, un corvo antropomorfo con un cappello e una giacca a quadri (che, non so bene per quale motivo, a me fa venire in mente Bill Crosby), potenziata oltremisura dall’assenza di parole e dialoghi.

L’elevato livello di sintesi, assimilabile a quello delle strip, porta in sé uno dei maggiori fattori emotivi dell’intero volume: lo sguardo del protagonista, perennemente fisso, perennemente vacuo e sofferente, si direbbe, anche durante i momenti piacevoli, come se covassero un presagio del modo in cui si concluderà la vicenda. Perché quelle di Jason sono storie molto amare, guardano il mondo e la vita con uno sguardo fortemente cinico, e il massimo che possa capitare, arrivando alla fine, è di tirare un sospiro di sollievo.

Sshhhh! ritrae un mondo in cui si direbbe che l’unico modo per fuggire alla sofferenza e alla solitudine sia una fugace deviazione nel surreale, lunga quanto basta per farci tornare ad apprezzare la “normalità”. Perché i rapporti con le persone si fanno via via più difficili, l’amore diventa dolore e solitudine o, alla meglio, qualcosa di estemporaneo, e le cose, per essere comprese, spesso necessitano di essere guardate a rovescio.

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